lunedì 8 febbraio 2010
Raccolta di frasi celebri sul rugby
1. "A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma in particolare con la testa e con il cuore." (Diego Dominguez)
2. "Non esistono ex-rugbisti. Chi ha giocato a rugby, è rugbista tutta la vita"
3. "Dici rugby e pensi a un sacco di botte e zuffe gigantesche, poi guardi i bambini giocarlo e ti rendi conto di quanto sei ignorante. " (Trofeo Topolino 2002)
4. "Il rugby è una partita di scacchi giocata in velocità " (Anonimo)
5. "Nel rugby ci sono quelli che suonano il piano e quelli che lo spostano."
6. "L'esempio è l'insegnamento migliore da trasmettere ai compagni. Io cerco di essere uno che, quando c'è, non si nota, ma si sente quando manca"
7. "Pensando al gladiatore, più che il calciatore mi viene in mente il rugbista. Il rugby è uno sport maschio, duro, dove si prendono un sacco di botte e si corrono grossi rischi" (Russel Crowe)
8. "La palla ovale è elitaria e aristocratica nella sua anima, quasi volesse selezionare il pubblico in grado di comprenderne la sublime filosofia"
9. "Il rugby è lo sport giocato in paradiso" (Proverbio del Galles)
10. "Coppa del mondo 1999, Inghilterra-Italia a Twickenham. Dodicesimo minuto. Placco Dallaglio, vado giù, non mi rialzo subito, mi entra da dietro Vickery, mi dà una testata nella schiena, ci resto secco. Così ho imparato a rialzarmi subito da terra" (M.Bergamasco)
11. "Il rugby, finché ce la fai lo giochi; finché vivi lo ricordi" (Angelo Libani)
12. "Un rugbista lo riconosci dalle orecchie, dalle cicatrici in faccia, e poi dal cuore"
13. "Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini. Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie. Il football è uno sport bestiale giocato da bestie"
14. "Qualche pinta di birra e un piatto pieno di cibo: è tutto ciò che chiediamo. Si gioca per amore dello sport" (Mark Ring)
Pubblicato da Pino De Angelis alle 12:45 0 commenti
sabato 6 febbraio 2010
venerdì 5 febbraio 2010
ALTRI 4 BUONI MOTIVI.......
a cura del Dott.Marco Cappa
Dipartimento di Medicina Pediatrica – Endocrinologia API B
2. È pericoloso giocare a Rugby?
Il Rugby è uno sport di contatto, e come tale un bambino che effettua tale sport sicuramente si abitua a ricevere e dare colpi. Proprio l’abitudine al contatto fisico che permette ai giovani che praticano questo sport di evitare traumi, e nel contempo a rispettare l’avversario. Il contatto è ammesso soltanto per chi ha la palla in mano e pertanto ci si aspetta il placcaggio ed è prevedibile che possa cadere con la palla in mano.
3. Tutti possono giocare a Rugby?
Si, dato che c’è notevole differenza fra i ruoli, contrariamente a quello che si pensa un bambino non eccessivamente grande può giocare tranquillamente, svilupperà quelle che sono le capacità per risolvere il “problema” statura e peso.Ci sono esempi anche a livello internazionale che mostrano come un classico “mingherlino” può giocare contro i sovradimensionati “avanti”. Vediamo ad esempio come nel 6 Nazioni giocatori come il mediano di mischia irlandese Peter Stringer o l’italo-argentino Ramiro Pez riescano ad emergere nonostante abbiano un fisico da comune mortale. Naturalmente non ci sono impedimenti diversi dagli altri sport di squadra, e le limitazioni sono le stesse per quanto riguarda calcio, basket e volley.
4.Quando iniziare a giocare?
Il minirugby è da anni introdotto in Italia e già da un’età di 7-8 anni è possibile praticarlo, naturalmente le regole sono diverse e nelle prime fasi la pratica del rugby equivale a momenti ludici con delle regole molto semplici. Il bambino che gioca a Rugby impara a correre con la palla, a fermare l’avversario che è portatore di palla e a superare la linea di meta. Acquisisce quindi le modalità per una corretta corsa ed un corretto modo di cadere se placcato e comincia ad acquisire capacità di destrezza per evitare di essere bloccato dall’avversario. Inoltre comincia ad acquisire il concetto di disciplina in campo dove non si deve mai protestare ne reagire e imparare a controllare le reazioni. Con il minirugby inizia una vera e propria scuola di vita.
"Il rugby è lo sport della parità morale nella diversità fisica: riduce le differenze e nello stesso tempo le esalta, rende tutti protagonisti utili, e insegna l'impegno. Perchè ragazzi, quando la mischia frana e il pallone schizza nelle mani degli avversari, non c'è altro da fare che organizzare una buona difesa Se lo sport integra, il rugby certamente è una delle medicine più efficaci, senza controindicazioni, contro le esasperazioni; basta guardare una partita di rugby: anche chi non competente, capirà immediatamente la differenza di atteggiamento nei confronti dell'avversario, della fatica, anche del dolore.
Sul campo di rugby, spesso, il ruolo decisivo compete proprio a chi, per indole, cultura, educazione, protagonista proprio non si sente".
tratto da "Il fango e l'orgoglio" di Gregorio Catalano e Daniele Pacini ed.ni Nutrimenti
Pubblicato da Pino De Angelis alle 10:01 0 commenti
giovedì 4 febbraio 2010
Hai almeno 10 anni, sei grosso o magro, alto o basso, lento o veloce, forte o debole….. e vuoi provare uno Sport che fonda i suoi principi sulla lealtà, la correttezza, il rispetto dell’avversario, la solidarietà, e la voglia di non arrendersi mai
Vieni a giocare a Rugby
puoi allenarti e giocare gratuitamente con noi il Martedì ed il Venerdì dalle ore 17,00 alle 19,00 presso lo Stadio del Rugby “F.Casino” in Via dei Romani
per info tel.335.8474566.
cosa occorre per iscriversi
- Autorizzazione dei genitori (se minore)
- certificato medico per attività agonistica
non si paga né iscrizione e né retta mensile
Etichette: locandina rugbyclan
Pubblicato da Pino De Angelis alle 16:00 0 commenti
PERCHE' GIOCARE A RUGBY .....


Nel Rugby cede l'agonismo individuale, il virtuosismo del singolo, per lasciare il posto all'ascesa del "gruppo" nel quale le competitivita' individuali, prima si compongono, poi si fondono, risolutive, secondo schemi prestabiliti, traducendo i contributi e le capacita' di tutti nella storia dell'evento. E' questa vita di " gruppo " una caratteristica specifica del rugby. Viverla significa tendere verso quella finalita' formativa che sta tanto a cuore alle comunita' sane, perche' essa finalita' ha come supporto una genuina educazione alla socialita' .

Il rugby è un gioco per tutti: servono infatti atleti alti e robusti ma anche altri piccoli e sguscianti. Servono giocatori agili e veloci ma ci vogliono anche quelli pesanti per spingere indietro l’avversario. Uno scrittore francese Jean Giraudoux, ha osservato e detto sono necessari "otto giocatori forti e attivi (la mischia), due leggeri e furbi ( il mediano di mischia e il mediano d’apertura), quattro rapidi e veloci (i trequarti), ed un ultimo modello di flemma e sangue freddo (l’estremo). Una squadra di rugby è la proporzione ideale tra gli uomini in cui ognuno ha un compito specifico in relazione alle sue doti fisiche e morali". L’unica cosa che tutti devono avere è lo spirito di sacrificio: il rugby infatti ha una enorme valenza sociale, è lo sport di squadra per eccellenza. Le partite non le vince mai uno da solo, pur forte che sia , ma una squadra unita e compatta anche fuori dal campo.
Il rugby educativo - Il gioco del rugby educativo è perfettamente in sintonia con la programmazione delle attività scolastiche della scuola elementare e media inferiore, i cui obiettivi educativi dichiarati sono: la formazione dell’uomo e del cittadino per mezzo di esperienze formative di vita di gruppo e di partecipazione sociale, sia con i programmi della scuola superiore i cui obiettivi mirano al consolidamento del carattere, allo sviluppo della socialità e del senso civico, per mezzo di esperienze vissute di pratica sportiva, sia come espressione della propria personalità che come strumento di socializzazioni-
Il gioco del rugby è uno sport che privilegia come pochi, i vari aspetti dell’intelligenza motoria, quali l’intuizione, l’anticipo, l’ispirazione, l’immaginazione, la fantasia, l’astuzia e la rapidità tanto nel pensare quanto nell’eseguire una azione. Il rugby educativo è una attività che sviluppa tutte queste qualità e che si adatta benissimo a tutti gli alunni e le alunne dagli 8 anni in su e che si pone come obiettivo quello di privilegiare un esercizio fisico completo oltre ad essere una scuola di fair play e di correttezza.
Etichette: rugby
Pubblicato da Pino De Angelis alle 12:49 0 commenti
RUGBY IN PROVINCIA: messaggio di benvenuto
RUGBY CLAN: ieri, oggi e domani
Il Rugby è praticato in provincia di Caserta da circa 30 anni,ed ha espresso numerose società,conseguendo i migliori risultati negli anni 1970/75 quando,grazie ad una fiorente attività giovanile arriva in serie “B”. Alcuni atleti, dei passati club rugbistici della provincia,riprendono nel 1990 ad allenarsi con re golaritàe partecipano a numerosi tornei.Nel 1993 fondano il “Rugby Clan Sammaritano”.Le finalità di questo club sono quelle di propagandare lo sport della palla ovale,di partecipare a campionati Seniores,ma soprattutto di impiantare una attività giovanile,così da rinverdire antiche tradizioni e di creare un nuovo polo sportivo nella città di S. Maria Capua Vetere prima ed in provincia di Caserta poi. Il club inizia la sua attività con la categoria “under 14”,nella quale si classifica negli anni 1994/95 e 1995/96 terza assoluta ai campionati nazionali scolastici. Nei campionati seniores partecipa sin dalla fondazione alla serie C2,sfiorando più volte la promozione,fino ad oggi in cui milita nel campionato di serie C.L’attività giovanile si incrementa negli anni:attualmente il club partecipa ai campionati di categoria “under” 9-11-13-15-17-19.Forte decisione di tutti i partecipante al movimento è stata quella di far sì che la partecipazione alle attività fosse assolutamente gratuita;ogni anno al società svolge opera di proselitismo nelle scuole medie inferiori della provincia,e proprio in quest’ambito è nata una forte collaborazione con la Scuola media “Mazzocchi” e il prof.Rienzo, riuscendo ad avviarere, gratuitamente, numerosissimi ragazzi all’attività sportiva. Nella stagione sportiva appena iniziata il Rugby Clan ha tesserato circa 250 atleti. Naturalmente, questo intenso movimento quantitativo ha dato alla società dei risultati di prestigio. Nella nazionale maggiore il pilone sinistro titolare è Salvatore Perugini, nato rugbisticamente a S.Maria C.V., dove ha giocato fino al 1998 e da dove ha cominciato la sua carriera in nazionale; attualmente,dopo aver vinto uno scudetto a Calvisano ed essere stato eletto Miglior giocatore dell’ultima “Top 10” e del “Sei Nazioni”2006, è stato acquistato dal Tolouse,una delle più forti compagini europee. Il Clan può contare su molti altri giovani che militano nelle varie selezioni nazionali:Claudio Russo, Antonio Maio, Giovanni Mazza, Pietro De Gennaro, Antonio Cuccari e Pierpaolo Cocchiaro. Questi stupendi atleti sono solo la punta di un enorme iceberg:nella stagione 1999/2000 il Clan ha vinto,nei campionati nazionali scolastici,il titolo nella categoria “under” 10, serbatoi di molti altri futuri campioncini. Il campo sportivo del parco urbano in via G.Paolo I è il terreno di gioco che l’amministrazione comunale ha dato in concessione al team rugbistico,e da quest’anno,grazie ai finanziamenti regionali, il campo è stato messo a nuovo,dotato di uno splendido manto erboso e di uno spazio apposito per l’allenamento, di una tribuna in cemento pre-compresso e di una nuova recinzione, inoltre è stato avviato il bando di gara per la realizzazione di una struttura che ospiterà i nuovi spogliatoi, ma soprattutto la Club House, luogo in cui i ragazzi potranno riunirsi e trascorrere del tempo insieme. È raro vedere nel Sud d’Italia un impianto sportivo dedicato esclusivamente al rugby, e anche questo è un vanto della squadra di S.Maria C.V., che spesso ospita stage tecnici delle selezioni nazionali e regionali.
In bocca al lupo e………….. buon rugby a tutti!
Etichette: messaggio, santa maria c.v.
Pubblicato da Pino De Angelis alle 12:09 0 commenti